SE IL PIACERE SIA DISTINTO DALLA GIOIA

San Tommaso d'Aquino

        

                                 


SEMBRA che la gioia sia del tutto identica al piacere. Infatti:

   
1. Le passioni dell'anima si distinguono in base agli oggetti. Ora, identico � l'oggetto della gioia e del piacere, cio� il bene raggiunto. Dunque la gioia si identifica in tutto con il piacere. 
  

2. Un moto non pu� raggiungere due termini differenti. Ora, il moto che raggiunge la gioia e il piacere, cio� il desiderio o concupiscenza, � uno solo. Dunque piacere e gioia sono proprio la stessa cosa. 
   

3. Se la gioia si distingue dal piacere, per lo stesso motivo anche la letizia, l'esultanza e la giocondit� dovranno significare altrettante cose distinte dal piacere: e tutte saranno passioni diverse. Il che � falso. Dunque la gioia non si distingue dal piacere. 
   

IN CONTRARIO: Per gli animali non si usa parlare di gioia, ma per essi parliamo di piacere. Dunque la gioia e il piacere non s'identificano. 
   

RISPONDO: La gioia, come dice Avicenna, � una specie di piacere. Infatti, come ci sono desideri o concupiscenze naturali, e desideri non naturali dipendenti dalla ragione, secondo le spiegazioni date; cos� tra i piaceri alcuni sono naturali e altri non naturali, ma legati alla ragione. Oppure, come insegnano il Damasceno e S. Gregorio Nisseno [ovvero Nemesio], "alcuni sono corporei, altri dell'anima", il che in sostanza � la stessa cosa. Infatti proviamo piacere nell'atto di conseguire quanto � oggetto di desiderio, sia questo concepito per natura, o per un atto della ragione. Ma il termine gioia si usa soltanto per il piacere che accompagna la ragione: perci� per gli animali non parliamo di gioia, ma di piacere. - Per� � sempre possibile desiderare, anche con piacere della ragione, tutto ci� che desideriamo secondo natura: ma non viceversa. Quindi ci� che � oggetto di piacere pu� anche essere oggetto di gioia negli esseri razionali, sebbene non sempre lo sia; infatti qualche volta uno sente nel corpo un piacere, di cui non gode la ragione. Perci� il piacere � pi� esteso della gioia. 

   
SOLUZIONE DELLE DIFFICOLT�: Oggetto della facolt� appetitiva � il bene conosciuto; perci� una diversit� nella conoscenza implica in qualche modo una diversit� nell'oggetto. Quindi i piaceri dell'anima [propri dell'uomo] che si chiamano anche gioie, sono distinti dai piaceri del corpo che sono soltanto piaceri: come sopra abbiamo detto per i desideri. 

  
2. Anche tra i desideri, o concupiscenze, esiste una differenza analoga; cosicch� il piacere corrisponde alla concupiscenza, e la gioia al desiderio che � proprio dell'anima. C'� quindi corrispondenza tra le differenze del moto e della quiete. 

  
3. Gli altri termini che si riferiscono al piacere derivano dagli effetti di esso: infatti letizia � desunta dalla dilatazione del cuore come dicesse latizia; esultanza deriva dai segni esterni dell'interno piacere, che passa a manifestarsi esternamente; la giocondit� � connessa a certi speciali segni, o effetti della gioia. Tuttavia queste voci si riferiscono tutte alla gioia: infatti non le usiamo che per gli esseri dotati di ragione.