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25 SETTEMBRE 2007

   

commento di Pamela Salvatori

     

 

        

Messaggio del 25 settembre 2007 dato dalla Madonna di Medjugorje alla veggente Marija Pavlovic-Lunetti

  

Cari figli, anche oggi vi invito ad infiammare i vostri cuori sempre pi� ardentemente d�amore verso il Crocifisso e non dimenticate che per amore verso di voi ha dato la Sua vita perch� foste salvati. Figlioli, meditate e pregate affinch� il vostro cuore si apra all�amore di Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

 

�Nessuno ha un amore pi� grande di questo: dare la vita per i propri amici� (Gv 15,13): Ges� ha donato la Sua vita per salvarci. Si � lasciato uccidere dagli uomini che non hanno creduto al Suo amore. � morto sul legno della Croce, sul patibolo dei ladri, degli assassini, dei malfattori, tutto per la bont� e la tenerezza del Suo Cuore misericordioso. Con la Sua Passione e Morte, Ges� ha dato al dolore una dignit� e un valore fino ad allora sconosciuti, trasformando il dolore in amore che salva. Cos�, siamo passati dalla morte alla vita, liberati definitivamente dalla schiavit� del demonio, e in virt� del Santo Battesimo partecipiamo dei meriti della Sua Passione. Infatti, a causa del primo uomo �il peccato � entrato nel mondo e con il peccato la morte, cos� la morte ha raggiunto tutti gli uomini perch� tutti hanno peccato� (Rm 5,12). Come poteva l�uomo da solo recuperare quello stato di grazia perduto per sempre? Data la gravit� del tradimento dell�umanit� verso il suo Creatore (vedi Genesi), per Giustizia, sarebbe stata necessaria una espiazione senza fine. Ecco allora cosa ha fatto Ges� per noi, ha placato l�ira divina provocata da quella caduta che ci aveva meritato la dannazione eterna. Nella Sua grande Misericordia, Dio Padre ha mandato il Suo Figlio sulla terra perch�, nato da Maria, donna perfetta, preservata dal peccato originale in vista dell�incarnazione del Verbo, prendesse su di s� il peccato dell�intera umanit�. Con una sofferenza indicibile unita a un amore senza limiti, Ges� ha espiato le nostre colpe riversando su di noi �la giustificazione che da vita� (Rm 5,18). 

 

L�Incarnazione del Verbo � la prova dell�amore di Dio per noi. Dio, che � infinitamente Giusto, � anche infinitamente Buono, tanto da umiliare Se stesso fino a farsi creatura umana per mostrare agli uomini il volto del Perdono; Buono a tal punto da lasciare che proprio quelli che era venuto a salvare lo condannassero ai supplizi pi� atroci. Come comprendere l�intensit� del dolore sofferto dal Cristo, dolore che racchiude in s� ogni genere di sofferenza, fisica, spirituale, mentale, moltiplicata per quella degli uomini di tutti i tempi? Eppure la fede ci fa intuire e credere che Ges� ha patito tutto questo, senza sconti, senza lamenti, senza ribellioni, tutto solo per amore. Non inganniamoci pensando che Ges�, in quanto Dio, non abbia sentito il dolore, perch� entrando in un corpo di carne � diventato pienamente uomo, pur rimanendo totalmente Dio. Nell�Orto degli Ulivi, prima dell�arresto, prima ancora della Passione, Ges�, nella Sua umanit�, ha sperimentato la paura, l�angoscia, la solitudine, l�incomprensione degli uomini, persino l�abbandono del Padre, in un martirio cos� intimo e intenso da far scorrere gocce di sangue sul Suo corpo. In quei momenti, Ges� ha conosciuto tutto quello che avrebbe patito di l� a poco e sotto le pressanti tentazioni del demonio, ha pregato il Padre di allontanare da Lui quel calice di sofferenza, se possibile, ma subito ha aggiunto �tuttavia, sia fatta la Tua non la mia Volont�� (Lc 22,42). Un esempio per noi, che non sappiamo soffrire, un incoraggiamento ad abbandonarci alla Volont� del Padre, che sempre concorre al nostro bene, anche quando risulta incomprensibile. La Madre che ha sofferto insieme al Figlio ogni istante della Sua agonia nel Suo Cuore Immacolato, ora ci esorta a non dimenticare. Le terribili torture che Suo Figlio ha patito lo hanno condotto alla morte, e dalla morte alla Risurrezione. Questa � la Croce , � morire per poter rivivere in Cristo. Meditiamo sulla Passione di Ges�, riflettiamo sul perch� della Sua morte e con gli occhi rivolti al Crocifisso preghiamo di poter comprendere tale mistero di Redenzione. Dice Ges� apparendo a Santa Faustina: �Un�ora di meditazione sulla Mia dolorosa Passione ha un merito maggiore di un anno intero di flagellazioni a sangue� (Diario I, 369), perch� proprio nella Passione Ges� parla al nostro cuore. 

 

Apriamo il Vangelo e leggiamo, troveremo poche parole pronunciate da Ges� dal momento dell�arresto a quello della crocifissione, ma tanti insegnamenti ai quali un Cristiano non pu� rinunciare. � Ges� che ci insegna a vivere, a soffrire e anche a morire, per risorgere con Lui. Ges� � veramente risorto, � vivo e, soprattutto nei momenti di difficolt�, non ci lascia soli, conosce bene la sofferenza e comprende il dolore in tutte le sue forme. � Lui che dona la forza necessaria per affrontare qualunque pena. Quando si soffre e si offre al Signore il dolore ci si conforma a Cristo Crocifisso, si percorre la stessa strada che Lui ha percorso e si riceve la ricompensa della Risurrezione. La sofferenza accettata con umilt� e pazienza, purifica l�anima, dona una forza imprevedibile, luce, pace, conforto e un inspiegabile intimo sollievo. Chi soffre partecipa al progetto di Redenzione operato dal Messia, completando nella sua carne �ci� che manca alla Passione di Cristo� e gode fin da subito di una sorprendente beatitudine. Scegliamo di unire le nostre pene a quelle di Ges�, immergiamo i nostri dolori quotidiani nelle Piaghe del Cristo Crocifisso, e ne trarremo vantaggio per noi stessi e per tutta la Chiesa. Ges� ci redime, ma non ci toglie la libert�. Le porte del Paradiso sono aperte a tutti coloro che si sforzano di entrarvi facendo della loro vita una testimonianza d�amore. Colui che, nonostante la Redenzione operata da Cristo, si ostina nel peccato, sceglie la sua condanna e si priva volontariamente della Grazia della Resurrezione di vita. Non sfuggiamo la Croce , mettiamoci ai suoi piedi come Maria, discepola della Croce, che ha condiviso i patimenti del Cristo e ha meritato la Gloria eterna. Maria ha amato la Croce , Ges� l�ha �desiderata ardentemente� (Lc 22,15). Chiediamo nella preghiera che l�amore per la Croce e il Crocifisso accenda in noi �un incendio tutto divino� (S. Agostino) che ci consumi d�amore eterno per il Signore. �La vera Sapienza non la si trova sulla terra, n� in coloro che vivono nelle comodit�. Ella ha invece posto la sua dimora nella Croce, a tal punto che fuori di essa non la troverai affatto in questo mondo; e si � talmente incorporata e unita alla Croce, che si pu� dire in verit� che la Sapienza la Croce e la Croce la Sapienza � (S. Luigi M. Grignion de Montfort, L�amore di Ges� eterna Sapienza cap.14,180).

              

 

       

    

La gioia del Signore � la nostra forza!