VIVETE NELLA GIOIA!

  

SEGUITEMI CON GIOIA!

  

    

2 DICEMBRE 2011

    

commento di Pamela Salvatori

   

 

    

 

2 DICEMBRE 2011 ( A Mirjana)

 

"Cari figli, come Madre sono con voi per aiutarvi con il mio amore, preghiera ed esempio a diventare seme di ci� che avverr�, un seme che si svilupper� in un forte albero ed estender� i suoi rami nel mondo intero. Per divenire seme di ci� che avverr�, seme dell�amore, pregate il Padre che vi perdoni le omissioni finora compiute. Figli miei, solo un cuore puro, non appesantito dal peccato pu� aprirsi e solo occhi sinceri possono vedere la via per la quale desidero condurvi. Quando comprenderete questo, comprenderete l�amore di Dio ed esso vi verr� donato. Allora voi lo donerete agli altri come seme d�amore. Vi ringrazio�. 

Il nuovo messaggio � un invito a divenire �seme di ci� che avverr��, che dar� vita ad un �forte albero� i cui rami si estenderanno nel mondo per portare frutti di amore e di pace. Il tema del seme � evangelico: in molte occasioni Ges� nelle sue parabole parla del seme e del chicco di grano, in particolare nel Vangelo di Matteo e Marco paragona il Regno dei Cieli a un granello di senape: �Il regno dei cieli � simile a un granello di senape, che un uomo prese e semin� nel suo campo. Esso � il pi� piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, � pi� grande delle altre piante dell'orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami� (Mt 13,31-32). La Regina della Pace desidera che noi, suoi figli, ci convertiamo per poter divenire albero che produce frutti squisiti di riconciliazione e carit� fraterna, ossia quel cibo di cui oggi il mondo ha bisogno. Ma Ges� ci ricorda che Colui che semina la buona semente � sempre il Signore- �Colui che semina il buon seme � il Figlio dell'uomo. Il campo � il mondo e il seme buono sono i figli del Regno� (Mt 13,37b-38)- ecco perch� Maria ci ricorda di �arare� il nostro campo chiedendo perdono a Dio dei peccati commessi fino ad ora, specialmente per tutte le omissioni, le mancanze di fede, di carit�, di generosit� verso il prossimo e verso Dio, che fino ad oggi hanno impedito alla rugiada della grazia divina di effondersi delicatamente nella nostra vita per portare a maturazione il seme piantato in noi nel nostro Battesimo. 

 

L�omissione � una grave colpa, che sottovalutiamo e quasi mai confessiamo: ripensando alla nostra vita ci accorgiamo che in molte occasioni non abbiamo testimoniato la nostra fede per varie ragioni, tuttavia a causa di questa mancanza non abbiamo permesso a molti di incontrare Ges�, di conoscerlo, di amarlo, dunque non abbiamo compiuto il nostro dovere di figli di Dio, rendendo a Lui la giusta lode tra gli uomini, per vergogna, paura, risentimenti vari abbiamo peccato con le nostre omissioni macchiandoci di colpa. E� bene non sottovalutare questo peccato bens� prenderne coscienza e pentirsene, per evitare, con l�aiuto di Dio, di perdere altre occasioni provvidenziali di annuncio. Il cuore del peccatore impenitente � un cuore appesantito, immagine del demonio pi� che di Dio, un cuore indurito nel tempo e nell�errore che rischia di rimanere un cuore di pietra, insensibile all�amore vero, dominato solo da passioni ed egoismi, incapace di donarsi interamente per la costruzione del Regno di Dio nel mondo. Prendere coscienza dei proprio difetti, dei vizi e delle tendenze che spingono al peccato e tante volte ci hanno fatto cadere per superbia � il primo passo verso la purificazione del cuore. Al pentimento sincero segue necessariamente la Confessione sacramentale, unico rimedio perch� ogni colpa sia definitivamente cancellata. Ottenuto il perdono, il cuore inizia ad aprirsi a Dio per ricevere in abbondanza la Sua grazia mediante il Suo Santo Spirito, che man mano alimenta, nutre, fa crescere e fortifica il seme buono affinch� produca molto frutto. La preghiera poi diviene un �concime� pregiato per l�anima, che trova in essa il nutrimento e la forza necessari per avanzare nel combattimento spirituale. Come ci� avvenga � per lo pi� un mistero, Ges� ce lo spiega in un�altra parabola: �Diceva: �Cos� � il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga� � (Mc 4,26-28). In realt� a noi basta disporre ogni cosa per essere quel �terreno buono� che accoglie il seme piantato dal Padre, il resto verr� da s�, ci sar� dato �in aggiunta�, perch� sar� Dio stesso a fare in modo che questo seme si trasformi in albero secondo i tempi e i modi che Lui solo conosce e a noi non � dato sapere. Dunque tutto il nostro compito consiste nel riconoscerci peccatori indegni davanti al Signore e domandare umilmente il Suo perdono, allora diverremo spettatori e collaboratori al tempo stesso, di un progetto magnifico che Dio stesso realizzer� per noi, in noi e con noi per la gloria del Suo Nome. 

 

Saremo luci per il mondo, pace per i cuori inquieti, gioia per quelli umiliati e afflitti, speranza per i disperati, semplicemente compiendo il nostro dovere di �servi inutili� ma tanto preziosi davanti a Dio, che si servir� di noi nella gratuit� dei Suoi doni, affinch� il maggior numero di uomini torni a conoscere, lodare, adorare e servire l�Unico Vero Dio in Tre Persone uguali e distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo e cos� il Cuore di Ges� torni a regnare tra noi. La Beata Vergine Immacolata ci � di esempio con la sua vita di perfezione e la sua profonda umilt� su questa via di santificazione e di felicit�, Lei che ha saputo percorrere la via del Calvario senza perdere mai la fede, la speranza e l�amore. Quando apriremo il cuore e il nostro sguardo diventer� sincero, luminoso, quando nei nostri occhi risplender� l�amore per Dio e per il prossimo, comprenderemo la grandezza del Dono che il Signore ci fa, quello del Suo Santo Spirito, che � Amore. La tristezza e ogni angoscia fuggiranno via da noi, perch� sottomessi alla Potenza di Dio, confideremo saldamente in Lui e, come dice San Giacomo, �il diavolo fuggir� lontano� da noi. Sar� inevitabile a quel punto per noi donare lo stesso amore ricevuto da Dio agli altri, perch� chi � amato da Dio e ama Dio sinceramente non pu� tenere questo amore solo per s�, ma, abbandonato ogni egoismo, dischiuso il cuore alla grazia e alla gioia, necessariamente distende le sue braccia al povero e si dona interamente al prossimo. Tutti i santi ci insegnano questo progressivo donarsi all�altro per Dio, quale necessit� dell�amore, di un amore autentico che non conosce egoismi, consapevole di aver posto la sua radice in Dio solo, fonte della carit�. Che il Bambino Ges�, in questo Natale, ci renda entusiasti del Suo Amore cosicch� da questo momento, decisi a seguire l�esempio di Maria, imitiamo Ges� con gioia, mettendo da parte rancori e inimicizie con l�unico scopo di far regnare i Cuori di Ges� e di Maria in mezzo a noi.

 

 

       

    

La gioia del Signore � la nostra forza!