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DICEMBRE 2011
commento
di Pamela Salvatori
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DICEMBRE 2011 ( A Mirjana)
"Cari figli, come Madre sono con voi per aiutarvi con il mio amore, preghiera ed esempio a diventare seme di ci� che avverr�, un seme che si svilupper� in un forte albero ed estender� i suoi rami nel mondo intero. Per divenire seme di ci� che avverr�, seme dell�amore, pregate il Padre che vi perdoni le omissioni finora compiute. Figli miei, solo un cuore puro, non appesantito dal peccato pu� aprirsi e solo occhi sinceri possono vedere la via per la quale desidero condurvi. Quando comprenderete questo, comprenderete l�amore di Dio ed esso vi verr� donato. Allora voi lo donerete agli altri come seme d�amore. Vi ringrazio�.
Il
nuovo messaggio � un invito a divenire �seme di ci� che avverr��,
che dar� vita ad un �forte albero� i cui rami si estenderanno
nel mondo per portare frutti di amore e di pace. Il tema del seme �
evangelico: in molte occasioni Ges� nelle sue parabole parla del
seme e del chicco di grano, in particolare nel Vangelo di Matteo e
Marco paragona il Regno dei Cieli a un granello di senape: �Il
regno dei cieli � simile a un granello di senape, che un uomo prese
e semin� nel suo campo. Esso � il pi� piccolo di tutti i semi ma,
una volta cresciuto, � pi� grande delle altre piante dell'orto e
diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il
nido fra i suoi rami� (Mt 13,31-32). La Regina della Pace
desidera che noi, suoi figli, ci convertiamo per poter divenire
albero che produce frutti squisiti di riconciliazione e carit�
fraterna, ossia quel cibo di cui oggi il mondo ha bisogno. Ma Ges�
ci ricorda che Colui che semina la buona semente � sempre il
Signore- �Colui che semina
il buon seme � il Figlio dell'uomo. Il campo � il mondo e il seme
buono sono i figli del Regno� (Mt 13,37b-38)- ecco perch�
Maria ci ricorda di �arare� il nostro campo chiedendo perdono a
Dio dei peccati commessi fino ad ora, specialmente per tutte le
omissioni, le mancanze di fede, di carit�, di generosit� verso il
prossimo e verso Dio, che fino ad oggi hanno impedito alla rugiada
della grazia divina di effondersi delicatamente nella nostra vita
per portare a maturazione il seme piantato in noi nel nostro
Battesimo.
L�omissione
� una grave colpa, che sottovalutiamo e quasi mai confessiamo:
ripensando alla nostra vita ci accorgiamo che in molte occasioni non
abbiamo testimoniato la nostra fede per varie ragioni, tuttavia a
causa di questa mancanza non abbiamo permesso a molti di incontrare
Ges�, di conoscerlo, di amarlo, dunque non abbiamo compiuto il
nostro dovere di figli di Dio, rendendo a Lui la giusta lode tra gli
uomini, per vergogna, paura, risentimenti vari abbiamo peccato con
le nostre omissioni macchiandoci di colpa. E� bene non
sottovalutare questo peccato bens� prenderne coscienza e
pentirsene, per evitare, con l�aiuto di Dio, di perdere altre
occasioni provvidenziali di annuncio. Il cuore del peccatore
impenitente � un cuore appesantito, immagine del demonio pi� che
di Dio, un cuore indurito nel tempo e nell�errore che rischia di
rimanere un cuore di pietra, insensibile all�amore vero, dominato
solo da passioni ed egoismi, incapace di donarsi interamente per la
costruzione del Regno di Dio nel mondo. Prendere coscienza dei
proprio difetti, dei vizi e delle tendenze che spingono al peccato e
tante volte ci hanno fatto cadere per superbia � il primo passo
verso la purificazione del cuore. Al pentimento sincero segue
necessariamente la Confessione sacramentale, unico rimedio perch�
ogni colpa sia definitivamente cancellata. Ottenuto il perdono, il
cuore inizia ad aprirsi a Dio per ricevere in abbondanza la Sua
grazia mediante il Suo Santo Spirito, che man mano alimenta, nutre,
fa crescere e fortifica il seme buono affinch� produca molto
frutto. La preghiera poi diviene un �concime� pregiato per
l�anima, che trova in essa il nutrimento e la forza necessari per
avanzare nel combattimento spirituale. Come ci� avvenga � per lo
pi� un mistero, Ges� ce lo spiega in un�altra parabola: �Diceva:
�Cos� � il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul
terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e
cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce
spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno
nella spiga� � (Mc 4,26-28). In realt� a noi basta disporre
ogni cosa per essere quel �terreno buono� che accoglie il seme
piantato dal Padre, il resto verr� da s�, ci sar� dato �in
aggiunta�, perch� sar� Dio stesso a fare in modo che questo seme
si trasformi in albero secondo i tempi e i modi che Lui solo conosce
e a noi non � dato sapere. Dunque tutto il nostro compito consiste
nel riconoscerci peccatori indegni davanti al Signore e domandare
umilmente il Suo perdono, allora diverremo spettatori e
collaboratori al tempo stesso, di un progetto magnifico che Dio
stesso realizzer� per noi, in noi e con noi per la gloria del Suo
Nome.
Saremo
luci per il mondo, pace per i cuori inquieti, gioia per quelli
umiliati e afflitti, speranza per i disperati, semplicemente
compiendo il nostro dovere di �servi inutili� ma tanto preziosi
davanti a Dio, che si servir� di noi nella gratuit� dei Suoi doni,
affinch� il maggior numero di uomini torni a conoscere, lodare,
adorare e servire l�Unico Vero Dio in Tre Persone uguali e
distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo e cos� il Cuore di Ges�
torni a regnare tra noi. La Beata Vergine Immacolata ci � di
esempio con la sua vita di perfezione e la sua profonda umilt� su
questa via di santificazione e di felicit�, Lei che ha saputo
percorrere la via del Calvario senza perdere mai la fede, la
speranza e l�amore. Quando apriremo il cuore e il nostro sguardo
diventer� sincero, luminoso, quando nei nostri occhi risplender�
l�amore per Dio e per il prossimo, comprenderemo la grandezza del
Dono che il Signore ci fa, quello del Suo Santo Spirito, che �
Amore. La tristezza e ogni angoscia fuggiranno via da noi, perch�
sottomessi alla Potenza di Dio, confideremo saldamente in Lui e,
come dice San Giacomo, �il diavolo fuggir� lontano� da noi. Sar�
inevitabile a quel punto per noi donare lo stesso amore ricevuto da
Dio agli altri, perch� chi � amato da Dio e ama Dio sinceramente
non pu� tenere questo amore solo per s�, ma, abbandonato ogni
egoismo, dischiuso il cuore alla grazia e alla gioia,
necessariamente distende le sue braccia al povero e si dona
interamente al prossimo. Tutti i santi ci insegnano questo
progressivo donarsi all�altro per Dio, quale necessit�
dell�amore, di un amore autentico che non conosce egoismi,
consapevole di aver posto la sua radice in Dio solo, fonte della
carit�. Che il Bambino Ges�, in questo Natale, ci renda entusiasti
del Suo Amore cosicch� da questo momento, decisi a seguire
l�esempio di Maria, imitiamo Ges� con gioia, mettendo da parte
rancori e inimicizie con l�unico scopo di far regnare i Cuori di
Ges� e di Maria in mezzo a noi.
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