SEGUITEMI CON GIOIA!

  

    

2 MARZO 2012

      

commento di Pamela Salvatori

        

 

      

 

Messaggio a Mirjana

 

"Cari figli, per mezzo dell'immenso amore di Dio io vengo tra voi e vi invito con perseveranza tra le braccia di mio Figlio. Vi prego con Cuore materno ma vi ammonisco anche, figli miei, affinch� la sollecitudine per coloro che non hanno conosciuto mio Figlio sia per voi al primo posto. Non fate s� che essi, guardando voi e la vostra vita, non desiderino conoscerlo. Pregate lo Spirito Santo affinch� mio Figlio sia impresso in voi. Pregate affinch� possiate essere apostoli della luce di Dio in questo tempo di tenebra e di disperazione. Questo � il tempo della vostra messa alla prova. Col Rosario in mano e l'amore nel cuore venite con me. Io vi conduco alla Pasqua in mio Figlio. Pregate per coloro che mio Figlio ha scelto, affinch� possano sempre vivere secondo Lui ed in Lui. Vi ringrazio".

 

�Dio quando chiama un�anima ad una via nuova di grazia, la mette alla prova, starei quasi per dire, la spinge in un campo che alla natura orgogliosa appare irragionevole. E� allora che richiede dall�anima il rinnegamento pi� completo. Se l�anima chiude gli occhi e lo segue in questa prima abnegazione di se stessa, l�anima vince se stessa, supera il punto morto e sale in alto� (Don Dolindo Ruotolo). Il tempo della prova  richiede fede, fiducia in Dio solo e preghiera: �con il Rosario in mano e l�amore nel cuore venite con me�. �Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua�, la prova, qualunque essa sia, � la nostra croce, la sofferenza che genera, sia essa fisica, morale, psicologica o spirituale, � quell�essere passati al crogiuolo di cui tante volte ci parla la Sacra Scrittura. Si tratta della prova a cui il Signore chiama i Suoi figli per essere purificati nelle intenzioni e nell�amore, fin nel profondo del cuore, e poter finalmente recuperare quella libert� che porta con s� la pienezza della gioia. Il momento della prova pi� dolorosa � vissuto nell�oscurit� e nell�abbandono, sembra che il Padre si sia allontanato dai figli, che non si ricordi di loro e non provveda a soccorerli, ma la verit� � tutt�altra. In realt�, � un momento privilegiato di grazia, durante il quale si viene rivestiti dell�uomo nuovo e, protetti e guidati dalla mano invisibile del Signore, nel buio, si avanza notevolmente in santit� se si rimane fedeli e si aderisce con tutte le forze alla Sua Parola che � Verit�. Quando il Signore decider� di mettere fine alla prova, vedremo con chiarezza e grande stupore alcune delle meraviglie che per noi ha operato durante la nostra sofferenza. E� cos� che la fede diviene autentica, nel dolore, solo passando per la croce l�uomo si rinnega davvero, al punto da dover ammettere la sua miseria e debolezza davanti agli eventi che sembrano schiacciarlo, ma Dio non lo abbandona, donandogli per grazia tutta la forza necessaria per combattere e oltrepassare le tenebre. Se si sceglie di confidare in Dio nonostante le avversit� e bench� intorno si vedano solo aridit� e deserto;  se ci si decide una volta per tutte ad abbandonarsi nelle mani del Signore, facendo violenza alla propria natura orgogliosa, che non vuole sottomettersi alla Divina Volont�; se si crede nella Provvidenza di Dio senza tuttavia capirne sul momento l�agire, ecco che si purifica la fede come l�oro, si avanza velocemente sul cammino di santit� e si diviene puri e innocenti, recuperando l�immagine di Dio impressa in noi al momento della nostra creazione. Ma � necessario fidarsi del Signore, perch� tutto ci� che accade � sotto il suo controllo, da Lui voluto o permesso sempre per il nostro vantaggio e per il maggior bene. A volte tutto intorno sembra dire il contrario, cos� credere e sperare diviene difficilissimo, ma � proprio l� che il Signore ci domanda la �prova di fede�, che Egli stesso ci aiuta a superare felicemente donandoci tutte le grazie di cui necessitiamo per uscirne vittoriosi. E� solo cos� che si abbandona l�uomo vecchio con i suoi vizi e peccati, ci si rinnega, si cresce in virt� e si diventa santi. Avviene un distacco forte, anche se doloroso, da tutto ci� che, in noi e fuori di noi, non viene da Dio, quindi non � buono. Si attua una purificazione profonda e radicale che strappa via dall�anima le radici profonde del male. Gli aiuti del Signore non mancheranno mai, n� la forza di procedere. Impariamo da Abramo: aveva settantacinque anni quando il Signore gli chiese di abbandonare la sua terra per andare verso un luogo che Lui gli avrebbe indicato. Abramo, prese con s� sua moglie e part�. Il Signore gli promise una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia del mare� eppure al momento della promessa Abramo non aveva figli e sua moglie Sara era sterile e anziana. Tuttavia, Abramo credette al Signore. Prima di veder realizzata la promessa di un erede che sarebbe diventato un grande popolo, Abramo e Sara attesero ancora venticinque anni. Sembrava ormai persa ogni speranza quando ecco che all�et� di cento anni ad Abramo nacque il figlio Isacco. Isacco crebbe e divenne un ragazzo, la gioia di Abramo fu grande, il Signore aveva mantenuto la Sua promessa, aveva realizzato ci� che umanamente sembrava impossibile. Dunque Abramo vedeva compiersi la promessa di un figlio da cui sarebbe venuta una discendenza senza numero. Tutto sembrava ottenuto, finalmente la gioia e la riconoscenza riempivano il cuore di Abramo� eppure proprio allora la sua fede fu messa ulteriormente alla prova: Dio gli chiese di prendere suo figlio Isacco e sacrificarlo al Signore. Pu� sembrare una richiesta incomprensibile, immotivata, contraddittoria... Quel Dio che gli aveva promesso una discendenza sconfinata e aveva realizzato la Sua parola nei tempi e nei modi pi� sorprendenti; quello stesso Signore che aveva donato ad Abramo la felicit� immensa di veder realizzato il sogno pi� grande, ora chiede che Gli venga restituito il figlio amato, l�oggetto della grande promessa. Ecco il momento dell�oscurit� pi� fitta anche per Abramo ed ecco messa ancora duramente alla prova la fede di questo uomo di Dio. Il comportamento di Abramo � esemplare, modello altissimo per ogni uomo. Pur non potendo comprendere il disegno del Signore, Abramo non si ribell�, non dubit� della bont� di Dio, non chiese spiegazioni, non pretese giustificazioni, ma consider� degno di fede il Signore che tante volte e in tanti modi aveva dimostrato la Sua fedelt� alla parola data. Dunque, si diresse sul monte Moria per sacrificare suo figlio. Era pronto a colpirlo quando il Signore intervenne affinch� gli fosse risparmiata la vita. Abramo aveva creduto senza dubitare nella misericordia del Signore, ancora una volta Dio non lo aveva deluso. Dalla prova scaturisce una gioia profonda e ancora pi� perfetta, la fede � rafforzata e resa pura, lo zelo per il Signore stabile per sempre. La fede, passata al crogiuolo, brilla tra le tenebre e le rischiara, Abramo divenne santo e modello di fede e di speranza per ogni futura generazione, da lui � venuto davvero un grande popolo e una grande nazione da cui poi nascer� il Figlio di Dio, l�Amato, il Redentore che, a differenza di Isacco, non sar� risparmiato dal Padre, ma Egli stesso vorr� donarsi in sacrificio al mondo per salvare l�umanit�. Un altro esempio mirabile � quello di Giobbe: un giorno il diavolo si present� a Dio domandando di poter tentare Giobbe, uomo fedele al Signore. Dio lo permise e Giobbe sub� una serie di sventure che lo privarono di tutti i suoi beni, dei figli e infine della salute. Pur non comprendendo l�agire del Signore, e soffrendo pene intense e laceranti, egli rimase fedele e si arrese alla Divina Volont�. Per questa fedelt� dimostrata, Dio mise fine alle sue sventure e gli don� molto pi� di quanto aveva perso, in beni materiali, figli, anni di vita, ma soprattutto la gioia della salvezza. Da questo apprendiamo che l�agire di Dio � sempre misterioso e provvidenziale, sorprendente e pieno di gioia per chi confida in Lui e si lascia amare e guidare da Lui. La croce � sempre il dono d�amore del Signore all�uomo, perch� motivo di redenzione e di santificazione, via privilegiata e insostituibile affinch� la nostra gioia diventi piena, come fu per Abramo, i Patriarchi, i Profeti e i Santi fino ai nostri giorni. Come la fede di Abramo gli merit� la realizzazione piena e perfetta della promessa del Signore, lo stesso accadr� per noi, tutto si volger� in bene se, saldi nella fede, oseremo attendere pieni di fiduciosa speranza, nella preghiera, l�intervento salvifico del Signore nella nostra vita, senza contestare il Suo agire, ma forti nella speranza che risolver� e sistemer� ogni cosa per darci una gioia piena e duratura, fedele alle Sue promesse, perch� solo Lui, Dio, l�Onnipotente e Misericordioso, non cambia, non muta e non delude nessuno. Cos� il Volto di Ges� sar� impresso in noi e, guardando noi, molti desidereranno conoscerlo da vicino. La sollecitudine per la carit� fraterna non mancher� e nel cuore purificato e rinnovato di ogni figlio nascer� l�amore vero, che nulla teme, tutto copre, tutto crede, tutto spera e tutto sopporta. �Beato l�uomo che confida nel Signore�.