... dal silenzio fiorir� la gioia ...

     

                        

Nella pace e nel silenzio si trova la gioia

Giovanni Paolo II alle claustrali

  

   

L�uomo contemplativo � costantemente proteso verso Dio e pu� a ragione esprimere l�anelito del salmista: �Quando veniam et apparebo ante faciem Dei?� (Sal 41, 5). Egli vede il mondo e le sue realt� in modo assai diverso da chi in esso vive: la �quies� � cercata solo in Dio e san Bruno a pi� riprese invita i suoi discepoli a fuggire �le molestie e le miserie� di questo mondo e a trasferirsi �a tempestate mundi huius in tutam et quietam portus stationem�. Nella pace e nel silenzio del monastero si trova la gioia di lodare Dio, di vivere in lui, di lui e per lui. San Bruno, che � vissuto in questo monastero per circa dieci anni, scrivendo ai suoi fratelli della comunit� di Chartreuse, apre il suo animo traboccante di gioia e senza retorica alcuna li sprona a godere del loro stato contemplativo: �Gaudete, fratres mei carissimi, - scrive - pro sorte beatitudinis vestrae et pro larga manu gratiae Dei in vos. Gaudete quia evasistis fluctuantis mundi multimoda pericula et naufragia. Gaudete quia quietam et tutam stationem portus secretioris obtinuistis� (San Brunonis, Ep. ad Radulphum, �Lettres des premiers Chartreux�, Sources chr�tiennes, Paris 1962, pp. 70. 72). 
Questa vostra specifica ed eroica vocazione non vi pone, tuttavia, ai margini della Chiesa; essa vi colloca anzi nel cuore stesso di essa. La vostra presenza � un richiamo costante alla preghiera, che � il presupposto di ogni autentico apostolato. Come ho avuto modo di scrivervi, il �sacrificium laudis . . . vestra indiget pia solertia, qui cotidie "in excubiis persistitis divinis"� (Cf. S. Bruno). La Chiesa vi stima, conta molto sulla vostra testimonianza, confida sulle vostre preghiere. Anch�io affido a voi il mio ministero apostolico di Pastore della Chiesa universale. 

Date con la vita testimonianza del vostro amore a Dio. Il mondo vi guarda e, forse inconsapevolmente, molto si attende dalla vostra vita contemplativa. Continuate a porre sotto i suoi occhi la �provocazione� di un modo di vivere che, pur intriso di sofferenza, di solitudine e di silenzio, fa zampillare in voi la sorgente di una gioia sempre nuova. Non scrive forse il vostro fondatore: �Quid vero solitudo heremique silentium amatoribus suis utilitatis incunditatisque divinae conferat, norunt hi soli qui experti sunt�? (S. Brunonis, Ep. ad Radulphum, �Lettres des premiers Chartreux�, Sources chr�tiennes, Paris 1962, p. 70). Che questa sia anche la vostra esperienza lo si pu� dedurre dall�entusiasmo con cui perseverate nella strada intrapresa. Dai vostri volti si vede come Iddio doni la pace e la gioia dello Spirito quale mercede a chi ha abbandonato ogni cosa per vivere di lui e cantare in eterno la sua lode. 

                       

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