... dal silenzio fiorir� la gioia ...

     

                        

Il modo di regolare la lingua

Lorenzo Scupoli - Il Combattimento Spirituale cap. XXIV

  

   

La lingua dell'uomo ha grande bisogno di essere ben regolata e tenuta a freno (cfr. Gc 1,26), perch� ognuno � grandemente inclinato a lasciarla correre e discorrere di quelle cose che pi� dilettano i nostri sensi. Il molto parlare ha radice per lo pi� in una certa superbia con la quale, persuadendoci noi di sapere molto e compiacendoci nei nostri concetti ci sforziamo ripetutamente di imprimerli negli animi degli altri per atteggiarci a maestri su di loro quasi che abbiano bisogno d'imparare da noi.
Non si possono esprimere con poche parole i mali che nascono dalle molte parole. La loquacit� � madre dell'accidia, argomento di ignoranza e di pazzia, porta della detrazione, ministra di bugie e raffreddamento del devoto fervore. Le molte parole danno forza alle passioni viziose e da questo, poi, la lingua � indotta a continuare tanto pi� facilmente nel parlare indiscreto. Non ti allargare in lunghi ragionamenti con chi ti ascolta mal volentieri, per non infastidirli; e fa' la stessa cosa con chi ti d� ascolto, per non eccedere i termini della modestia.

   
Fuggi il parlare con eloquenza e ad alta voce, perch� l'una e l'altra cosa � assai odiosa ed � indizio di presunzione e di vanit�. Di te, dei fatti tuoi e dei tuoi congiunti non parlare mai, se non per pura necessit� e quanto pi� brevemente e ristrettamente potrai. Se ti pare che un altro parli di s� eccessivamente, sforzati di trarne buon concetto ma non imitarlo, sebbene le sue parole tendano alla propria umiliazione e all'accusa di se stesso. Del prossimo tuo e delle cose appartenenti a lui ragiona il meno possibile, fuorch� per dirne bene dove lo richieda l'occasione. 

 

Parla volentieri di Dio, particolarmente del suo amore e della sua bont�; fallo, per�, con timore di poter errare anche in questo e ti piaccia stare piuttosto attenta quando un altro ne ragiona, conservando le sue parole nell'intimo del tuo cuore. Delle altre solamente il suono della voce percuota le tue orecchie e la mente stia sollevata al Signore; se poi bisogna ascoltare colui che ragiona per intendere e rispondere, non lasciare per questo di dare qualche occhiata col pensiero al cielo dove abita il tuo Dio; per� osserva la sua altezza e come egli sempre guarda la tua umilt� (cfr. Lc 1,48).

  
Le cose che ti cadono in cuore per dirle, siano da te considerate prima che passino alla lingua, perch� di molte t'accorgerai che sarebbe bene che da te non fossero mandate fuori. Ma ti avverto inoltre; non poche ancora di quelle cose che allora penserai essere bene che tu dica, sarebbe molto meglio se le seppellissi con il silenzio. E questo lo conoscerai pensandovi, dopo che sar� passata l'opportunit� di parlarne.

 
Il silenzio, figliuola mia, � una gran fortezza della battaglia spirituale e una certa speranza della vittoria. Il silenzio � amico di chi diffida di se stesso e confida in Dio; � custode della santa orazione e aiuto meraviglioso per l'esercizio delle virt�.

  
Per abituarti a tacere considera spesso i danni e i pericoli della loquacit� e i grandi beni del silenzio; prendi amore per questa virt� e, per farti l'abitudine, taci per qualche tempo anche dove non sarebbe male parlare purch� questo non sia a te o ad altri di pregiudizio. Perci� ti giover� pure lo stare lontana dalle conversazioni, perch� invece degli uomini avrai per compagnia gli angeli, i santi e lo stesso Dio. Finalmente ricordati del combattimento che hai per le mani, perch�, vedendo quanto in questo hai da fare, ti verr� voglia di lasciare le eccessive parole.

                       

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